Castello di Favara
Costruito dai Chiaramonte nel XIII secolo, testimonia il passaggio dalla tipologia del castello a quella del palazzo. Il Palazzo, com'è comunemente chiamato, evoca la tipologia dei castelli svevi edificati nella Sicilia orientale e si può anche accostare ai "palacia" o "solacia" costruiti dal re Federico II di Svevia in Sicilia e in Puglia mezzo secolo prima.
Il suo uso non strettamente militare ma principalmente residenziale è dovuto anche alla posizione poco elevata del maniero che si presenta con un primo ordine di facciata compatto ed un secondo traforato da bifore, talune sostituite, in età rinascimentale da finestre architravate.
Itinerario del Castello di Favara
I locali al piano terra che ospitavano magazzini, scuderie e abitazioni della servitù, sono coperti da volte a botte e si affacciano tutti sulla corte interna tramite porte archiacute mentre le pareti esterne sono bucate da strettissime feritoie. Nell'androne d'ingresso una lapide reca ancora una misteriosa incisione che la credenza popolare vuole si riferisca ad un tesoro nascosto.
Degni di nota sono la cappella e il portale, affiancato su ciascun lato da due colonnine e da un fregio marmoreo rifinito a bassorilievo con amorini alati. I motivi delle decorazioni riecheggiano chiaramente l'età normanna: in particolare i fusti e i capitelli rievocano quelli del chiostro del Duomo di Monreale.
Curiosa la leggenda che narra di un passaggio che collegava il Castello al monte Caltafaraci al cui interno viveva la gallina dalle uova d’oro. In effetti sotto la corte del Castello è presente un misterioso cunicolo.